(aggiornamento gennaio 2015)
L’ACCOSTAMENTO TRA I GENOCIDI OPERATI DAL NAZIFASCISMO E LE COSIDDETTE “FOIBE” E’ UN ABOMINIO STORIOGRAFICO
Il parallelo che viene talvolta tracciato, in alcuni ambienti e circostanze, tra “Auschwitz” – o altri luoghi ed episodi della violenza genocidaria nazifascista – e le cosiddette “foibe”, è un abominio storiografico che va rigettato con sdegno.
Simili accostamenti sono fuorvianti dal punto di vista storico e sono profondamente diseducativi dal punto di vista didattico, quando vengono usati come espediente per inculcare negli studenti certe interpretazioni “semplificate” dei fatti accaduti nel corso della II Guerra Mondiale. Sono accostamenti insostenibili sotto il profilo morale, innanzitutto, in base ad elementari considerazioni: di carattere numerico (il “conteggio dei morti” ha una sua importanza nella storiografia, ed è ipocrita affermare il contrario); di carattere logico (non avrebbe avuto senso per il movimento partigiano e lo Stato jugoslavo nascente pianificare operazioni di “pulizia etnica” contro chicchessia, visto che quello Stato si fondava sul suo carattere multi-nazionale e internazionalista e gli italiani furono una componente importante dello stesso Esercito Popolare di Liberazione, con ben quattro Divisioni di combattenti inquadrate al suo interno); di opportunità politica (equiparare la violenza strutturale e programmatica del nazifascismo a qualsivoglia episodio criminale avvenuto ad opera delle altre parti in conflitto era e dovrebbe rimanere esclusiva dei reduci ed eredi del nazifascismo stesso).
Già negli anni Settanta, il professor Giovanni Miccoli ebbe occasione di intervenire con parole cristalline su questo tema, scrivendo un articolo che rimane -purtroppo- attualissimo. Diciamo “purtroppo” perché l’aria è cambiata, dagli anni Settanta ad oggi, al punto che persino l’A-B-C della Storia e della storiografia va riaffermato. Così, in troppi casi registriamo che proprio quell’accostamento aberrante (così lo definì Miccoli) viene proposto in tutte le sue più incredibili varianti, come dimostrano gli esempi – solo alcuni dei tanti possibili – che riportiamo di seguito, in ordine cronologico inverso:
— Persiceto (BO) 2015 —
I Comuni dell’ “Unione Terre d’acqua” (San Giovanni in Persiceto e dintorni), presso Bologna, “come ogni anno, in occasione della Giornata della Memoria e del Giorno del Ricordo [sic] … organizzano una serie di iniziative per le scuole e per la cittadinanza…“: di nuovo Auschwitz e gli “gli eccidi nelle foibe di Trieste” [sic] infilati in uno stesso calderone.
— Terni 2015 —

Accozzaglia di associazioni – dall’ANPI ai revanscisti giuliano-dalmati – coinvolte nell’accostamento tra Giornata della Memoria e Giorno del Ricordo in un Istituto tecnico di Terni (la polemica su Facebook)
— Rubano (PD), 2015 —
Lettera inviata all’ANPI della regione Friuli-Venezia Giulia:
Vi segnalo questa iniziativa a cui partecipa il presidente dell’ANPI del Veneto, dando quindi l’avallo dell’ANPI all’iniziativa.
Volevo far osservare che mettere nello stesso manifesto la Giornata della Memoria e il Giorno del Ricordo è un’operazione di chiara mistificazione e di revisionismo storico, perché si paragonano di fatto le foibe allo sterminio nazista, cioè due fatti, che come diceva il prof. Miccoli, sono imparagonabili.
Io credo che bisognerebbe porre un freno a questa deriva fra le nostre stesse fila.
Alessandra Kersevan
— Gallicano (LU) 2015 —
— Atessa (CH) 2015 —
— Abano Terme (PD) 2015 —
— Santena (TO) 2015 —
— Provincia di Lucca 2015 —
— Umbertide (PG) 2015 —
— Roncade (TV) 2015 —
— Scandiano (RE) 2015 —
— Provincia di Padova 2015 —
— Serra de’ Conti (AN) 2015 —
— Roma 2014 —
— Traversetolo (RE) 2011 —
— Roma 2013 —
Roma, Viaggi della memoria: Fossoli e Foibe, mostra al Vittoriano – 06mag13 |
«Due i percorsi di quest’anno riproposti nella mostra: quello della Shoah con i viaggi ad Auschwitz -Birkenau e a Fossoli e quello del dramma del confine orientale e delle Foibe, con il viaggio in Istria e Dalmazia. Esperienze che lasciano il segno, che fanno maturare i giovani che hanno l’opportunità di fare il viaggio e di ascoltare le storie dei testimoni sullo sfondo dei luoghi che hanno visto svolgersi i drammi dell’umanità del secolo scorso. Storie che dai libri si fanno carne e sangue nei viaggi e diventano poi, splendide fotografie, pannelli artistici, installazioni visive, reportage in dvd, libri, raccolti in questa mostra, per far rivivere ai visitatori dell’esposizione le emozioni provate dagli studenti negli itinerari», conclude l’assessore.
Al progetto «Roma nel cammino della Memoria», da cui è poi nata l’esposizione in mostra al Vittoriano hanno partecipato: 240 studenti di 40 scuole superiori con 40 docenti che hanno condiviso con l’Assessore De Palo e con il Sindaco Alemanno il viaggio ad Auschwitz-Birkenau, lo scorso ottobre; 180 studenti di 30 scuole superiori con altrettanti docenti, che hanno visitato i luoghi-simbolo del Confine Orientale italiano, in Istria e Venezia Giulia, lo scorso marzo; e 170 studenti di 34 scuole medie romane che sono entrati nel campo di polizia e transito di Fossoli di Carpi, in provincia di Modena, insieme con loro docenti lo scorso aprile.
(fonte www.liberoquotidiano.it 4 maggio 2013)
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— Trieste 2010 —
< La Risiera è il frutto razionale e scientificamente impostato dall’ideologia nazista, che come ha prodotto Belsec e Treblinka, e Auschwitz e Mauthausen, e Sobibor e Dachau, così ha prodotto la Risiera , e l’ha prodotta qui, ha potuto produrla qui perché, per i fini ai quali doveva rispondere, ha trovato compiacenti servizi in ambienti largamente predisposti dal fascismo. Le foibe (quando non si tratti, come spesso si è trattato, di un modo di “seppellire” dei morti altrui: vi ricorsero i partigiani, vi ricorsero tedeschi e fascisti: e anche questa è una pagina in gran parte ancora da indagare, per evitare facili e troppo frequenti generalizzazioni e amplificazioni) sono la risposta che può essere sbagliata, irrazionale e crudele, ma pure sempre risposta alla persecuzione e alla repressione violenta e sistematica cui per più di vent’anni lo Stato italiano (il fascismo, si dirà, ma il fascismo aveva il volto dello Stato italiano) aveva sottoposto le popolazioni slovene e croate di queste zone. È assurdo parlare, riferendosi ad esse, di genocidio o di programmazione sistematica di sterminio, ma sì di scoppio improvviso di odii e rancori collettivi a lungo repressi.
In una prospettiva di pace e di convivenza tra i popoli è fondamentale, a parere nostro, che si valutino i fatti storici correttamente e nella loro interezza, e non si dia spazio a strumentalizzazioni o travisamenti. Volendo giungere ad un atto di “memoria condivisa” riteniamo piuttosto opportuno lo svolgimento di un convegno internazionale tra storici, che, prendendo spunto dalle risultanze dei lavori di studio condotti dalla Commissione mista italo-slovena tra il 1993 ed il 2000, giunga ad una sintesi della storia di queste terre.
Coordinamento Antifascista di Trieste
Cittadini liberi e uguali di Trieste
luglio 2010
— Mozzecane (VR) 2010

Oltre all’accostamento tra la giornata della memoria e del ricordo qui si utilizza impropriamente la foto dei fucilati di Dane (si rimanda al nostro dossier https://www.diecifebbraio.info/dossier-foto-fucilati-di-dane-slovenia-31-luglio-1942/)
— Foggia 2008 —
“GIORNO DEL RICORDO” 2008:
LA PROVINCIA DI FOGGIA “CONFONDE” AUSCHWITZ E LE FOIBE
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