LA STRATEGIA DELL’ALTA TENSIONE

La costante “giuliano dalmata” nella strategia della tensione.

La Lega Italia Unita ebbe la propria assemblea costitutiva nella sede del Circolo giuliano-dalmata di Milano, in Corso di Porta Vittoria.

Il giornalista Giorgio Zicari, infiltrato nel MAR di Fumagalli, dichiarò ai magistrati “venni a sapere che nella immediatezza dell’uccisione del comm. Calabresi, in un circolo di Corso P. Vittoria si era brindato con champagne all’uccisione stessa”.

Il Circolo giuliano-dalmata fu fondato dall’industriale farmaceutico Fulvio Bracco, di origine istriana, trasferitosi a Milano con la famiglia nel 1927. Bracco fu anche il fondatore dell’agenzia di stampa ADN Kronos e per alcuni anni presidente dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, organizzazione irredentista dei profughi giuliano dalmati. Ricordando l’origine dalmata di Sabalich, e che nel programma del MAR del gennaio 1970 troviamo scritto “gli espropriati della Venezia Giulia (…) attendono ancora i loro promessi rimborsi” (MAR 1-50 17 C-2) prendiamo nota della costante “giuliano dalmata” che tornerà anche più avanti negli eventi che narriamo in questo dossier.

ERRATA CORRIGE. AGGIORNAMENTO DEL 9/6/15:

LA NOTA N. 54 a p. 13 è stata corretta in questo modo.

Il 20/3/52 il Comitato per la difesa dell’italianità di Trieste e dell’Istria indisse una manifestazione che si concluse con una trentina di feriti. Secondo il collaboratore ex ordinovista Giampaolo Stimamiglio, a Trieste, nel 1952 “un Colonnello inglese, che si era qualificato come responsabile dell’intelligence di tutto il fronte della guerra fredda nell’Est in Europa, convocò” cinque persone, tra cui Pino Rauti allo scopo di “contrastare il comunismo” a Trieste (cfr. S. Limiti, “Doppio Livello”, Chiarelettere 2013, p. 79, 80). L’8/3/53 durante un corteo organizzato dall’MSI (molti partecipanti provenivano da fuori Trieste) un ordigno esplose tra le mani dei neofascisti Fabio De Felice e Cesare Pozzo, che rimasero invalidi e furono eletti deputati nelle liste dell’MSI l’anno successivo.

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