Parma 24/4/2013: ANTON VRATUSA, UN PARTIGIANO FRA JUGOSLAVIA E ITALIA

Mercoledì 24 aprile alle 21 all’Istituto Storico della Resistenza di Parma (vicolo delle Asse, 1) verrà presentato il libro di Anton Vratusa «Dalle catene alla libertà», la storia della «Rabska Brigada», una brigata partigiana nata nel campo di concentramento fascista, per civili jugoslavi, di Arbe (Rab), Jugoslavia 1942-1943.

Anton Vratusa, oggi novantottenne, nato nel 1915 a Lubiana, antifascista, fu internato dal fascismo occupante la Slovenia in diversi campi di concentramento, in particolare quello di Rab dal luglio 1942 al settembre ’43, campo nel quale per le pessime condizioni di vita in poco più di un anno morirono non meno di 1435 civili (1435 i morti nominativamente accertati). Nel campo si formò la brigata partigiana «Rabska Brigada» degli internati sloveni, croati, ebrei, e Vratusa ne fu vicecomandante; Vratusa poi fu rappresentante della Resistenza slovena in Italia presso il CLN Alta Italia. A guerra terminata ha ricoperto diversi importanti incarichi nella Repubblica jugoslava, quale politico, diplomatico, uomo di cultura, professore alle Università di Lubiana e di Belgrado. Il libro verrà presentato da Gabriella Manelli, presidente dell’ANPI provinciale di Parma, Andrea Martocchia, segretario del Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia, e Marco Minardi, direttore dell’Istituto Storico della Resistenza di Parma. Se le condizioni di salute glielo permetteranno, alla presentazione interverrà l’autore stesso Anton Vratusa.

Sarà comunque possibile ascoltare un intervento di Vratusa contenuto nel filmato sul campo di concentramento fascista di Chiesanuova, che verrà proiettato in DVD nel corso dell’iniziativa, anche in quel campo Vratusa venne internato.

L’iniziativa è nel programma delle celebrazioni del 25 Aprile promosse dall’apposito Comitato.

EVENTO FACEBOOK

locandina iniziativa Vratusa

 

 

DALLE CATENE ALLA LIBERTÀ – La “Rabska brigada”, una brigata partigiana nata in un campo di concentramento fascista

Ed. Kappa Vu,  2011

Il racconto della storia della Rabska brigada – la Brigata di Arbe, unità partigiana formata dagli internati del campo di concentramento fascista di Rab (Arbe). Nonostante le terribili condizioni di vita – o meglio, di morte – in quello che fu probabilmente il peggior campo di concentramento italiano, il campo per internati sloveni, croati ed ebrei dell’isola i Rab (Arbe), con una mortalità più alta di quella di alcuni dei lager nazisti, tra gli internati la fiamma della ribellione e della speranza non muore. Non solo mettono in piedi una organizzazione di resistenza, ma riescono ad estenderla e rafforzarla sotto gli occhi dei loro aguzzini e nonostante i loro sforzi per ridurli allo stato di abbrutimento animale. Dopo l’8 settembre riusciranno così, con l’aiuto dell’organizzazione di resistenza degli abitanti croati dell’isola, a liberarsi da soli e a disarmare l’intero presidio italiano dell’isola, per dar vita a una loro brigata partigiana dalla vita breve, ma dal valore simbolico e morale altissimo. L’autore, che fu il suo vice comandante, ce lo racconta con rigore storiografico, ma al contempo con la partecipazione di chi della vicenda fu protagonista, seguendo le tracce degli internati/combattenti della Rabska brigada fino alla fine della guerra.

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