LA SOLENNE RIEVOCAZIONE DEL MARTIRIO DEI FASCISTI ISTRIANI E DALMATI (ROMA, 30 GENNAIO 1944)

“Per disposizione del Duce il 30 gennaio le Federazioni fasciste repubblicane promuoveranno la celebrazione dei nostri Caduti In Istria e Dalmazia nella lotta contro il comunismo partigiano. Messe solenni di suffragio e rievocazioni celebrative, affidate a comitati, consacreranno il perenne ricordo dei Martiri al vindice spirito di riscossa delle nostre schiere e di tutto il popolo.”

Corriere della Sera, 20 Gennaio 1944 

Nella sezione documenti di questo sito è presente una raccolta di articoli della stampa quotidiana riguardanti il primo “Giorno del ricordo” indetto nel 1944 dalla Repubblica Sociale Italiana, che anticipava di 60 anni quello della Repubblica Italiana.

In particolare qui riproponiamo un articolo tratto da “La Voce d’Italia” con la cronaca della celebrazione romana.

LA SOLENNE RIEVOCAZIONE DEL MARTIRIO DEI FASCISTI ISTRIANI E DALMATI

LA VOCE D’ITALIA – ROMA – 30/31 GENNAIO 1944

Come abbiamo annunciato, questa mattina alle ore 9,30 nella Chiesa del Gesù, è stata celebrata una funzione solenne in suffragio dei fascisti istriani e dalmati trucidati dalle bande comuniste, in seguito ai disordini determinati dai tristi fatti dell’8 settembre.

Al rito erano presenti l’Ispettore del Partito, il Capo della Provincia, il rappresentante del Governatore, le autorità civili e militari della Città Aperta di Roma, e un folta rappresentanza di ufficiali germanici.

Ai lati della chiesa erano schierate con labari e gagliardetti le rappresentanze dei Gruppi Rionali Fascisti, i Fiduciari, e tutte le gerarchie del Fascismo Romano. Inoltre hanno partecipato alla funzione religiosa le associazioni d’arma, un folto gruppo di istriani e dalmati residenti nellUrbe, molti ufficiali della Guardia Repubblicana, legionari, mutilati e popolo.

L’Eccellenza Bartolomasi, già Vescovo di Trieste e Capodistria, ha officiato il rito religioso. Terminata la funzione i martiri fascisti istriani e dalmati sono stati rievocati alle ore 11 nel salone delle adunanze della Federazione Fascista Repubblicana in Via Veneto. Il tenente Giovan Battista Mitolo, combattente e mutilato dai partigiani nell’isola di Arbe, ha rievocato con appassionata parola, il martirio subito dai suoi compagni d’arme ad opera delle bande comuniste.

Le ardenti espressioni, i dati, e le documentazioni esposte del tenente Mitolo hanno provocato nell’uditorio una vibrante manifestazione di fede e di patriottismo all’indirizzo dell’Italia Fascista Repubblicana.

La folla dei fascisti, ammassata nel grande salone delle adunanze, ha lungamente inneggiato alla Patria in armi rinnovando il giuramento di fedeltà al Regime, e la sua certezza nella vittoria del Tripartito.

Alla manifestazione erano presenti: oltre alle gerarchie del fascismo romano al completo, tutte le autorità civili e militari dell’Urbe e un gran numero di ufficiali dell’esercito repubblicano, e del comando germanico.

La cerimonia si é chiusa al canto degli Inni della Patria e della Rivoluzione. 

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